Una località termale fuori dal tempo, un hotel anni Quaranta, un luogo che sposta il presente chissà dove. Non il passato, la vita trascorsa di Ornella Vanoni, ma la rivelazione – attuale – della sua intimità, esibita attraverso una relazione: il rapporto con la regista. L’energia, il carattere, la musica, i confronti, il caldo, la fatica. Tutto viene ripreso senza risparmiare niente, nemmeno le discussioni tra Ornella ed Elisa Fuksas. Il film è “Senza fine”!
“Sono stato immediatamente toccato dal libro di Karine Tuil” dice il regista di “Les Choses Humaines”. “Sentivo che mi riguardava e mi ha riportato alla mia storia di uomo, di figlio e di padre… Il potere degli uomini e il suo abuso, la cecità del desiderio maschile e le sue conseguenze devastanti, la cultura dello stupro, l’area grigia del consenso, i social media, la giustizia repubblicana e il tribunale popolare che condanna senza lasciare spazio alla difesa e conduce al linciaggio. L’intera sfida è racchiusa nella possibilità di realizzare un film che non sia manicheo, senza che ciò possa essere interpretato come un tradimento della causa delle donne / vittime”.
Latina o meglio, “America Latina” dei fratelli D’Innocenzo, fatta di paludi, bonifiche, centrali nucleari dismesse, umidità. Qui Massimo Sisti è il titolare di uno studio dentistico. Professionale, gentile, pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni. La moglie e le due figlie sono la sua ragione di vita, la sua felicità. È in questa primavera imperturbabile e calma irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita.
A cura di
Margherita Bordino
Stefano Bianchini
Marco Cappellesso
Paolo Sancamillo
Giulio Riservato