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Soltanto una infame emorragia celebrale poteva arrestare la prorompente creatività e vivacità artistica di Piero Umiliani. Dagli inizi nel dopoguerra nelle orchestrine jazz degli Alleati, alla prima colonna sonora italiana jazz per “I soliti ignoti” di Monicelli e di decine di colonne sonore di film negli anni ’60-’70, tra i primi sperimentatori della musica elettronica in Italia, i suoi suoni campionati dai rapper anglosassoni. I maggiori musicisti del jazz italiano, come anche Chet Baker, Helen Merrill, Gato Barbieri, hanno suonato per lui. Proprio per questo il documentario di Massimo Martella più che su Piero è sulla sua musica, nel doc la sua produzione jazz viene reinterpretata da un sestetto guidato dal pianista Enrico Pieranunzi, Carlotta Proietti esegue il Valzer della Toppa scritto da Umiliani con Pasolini. Attivo nel documentario anche il ruolo della famiglia, con la sua narrazione partecipata. “Il tocco di Piero-Le mille vite di Piero Umiliani” è prodotto e distribuito da Luce Cinecittà.
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